Condividere la produzione locale di energia rinnovabile genera una serie di benefici economici, ambientali e sociali, sia per i singoli utenti (produttori e consumatori) sia per la collettività (locale e nazionale).
Infatti i benefici non sono solo per i produttori, ma anche per i semplici consumatori che ottimizzando i loro prelievi elettrici, consentono di incrementare l'autoconsumo locale, generando risparmi sui costi di trasmissione sulle reti di alta tensione, risparmi che sono valorizzati da GSE ed incrementati con gli incentivi stabiliti dal MASE.
Inoltre partecipando alle CER i cittadini diventano protagonisti, acquisendo la capacità di agire concretamente operando direttamente sul mercato dell'energia.
In sintesi, i principali benefici per gli associati ad una Comunità Energetica Rinnovabile sono:
riduzione della bolletta, propria (prosumer) o condominiale, grazie all’autoconsumo fisico di parte dell’energia prodotta dall'impianto se direttamente connesso con la propria utenza. Riducendo l’energia prelevata dalla rete pubblica si riduce automaticamentee il costo della bolletta elettrica;
Valorizzazione dell'autoconsumo: alla CER vengono riconosciuti e versati i risparmi sui costi di rete ottenuti grazie all'autoconsumo.insieme agli incentivi erogati dallo stato, in proporzione all'energia autoconsumata. Calcolo e versamenti gestiti da GSE per 20 anni.
valorizzazione dell’energia elettrica immessa in rete: può essere integrata e venduta nel libero mercato a condizioni vantaggiose.
benefici sull'installazione di nuovi impianti di produzione di energia rinnovabile: vantaggi fiscali e incentivi previsti dalla normativa (vedi avanti).
Supporto della comunità per l'installazione ed il controllo dell'efficienza degli impianti.
Adozione di tecnologie digitali d'avanguardia (smart grid, intelligenza artificiale, blockchain). Gli utenti avranno della App su cellulare che li informeranno in tempo reale della produzione in atto in ogni momento, in modo da ottimizzare i consumi.
L’energia prodotta e condivisa dai membri della comunità viene incentivata (per 20 anni) dal GSE fino a 130 € per MWh.
A questo incentivo si aggiungono 8-10 €/MWh di restituzione degli oneri di rete.
Infine, la totalità dell’energia immessa in rete è valorizzata al prezzo di mercato (circa 130-140 €/MWh, ad aprile 2023).
Gli impianti di produzione e l’accumulo destinati alla condivisione in CER possono godere della detrazione fiscale (IRPEF) del 50% fino a un massimo di 96.000 euro.
Gli impianti realizzati in comuni sotto i 5000 abitanti ed inseriti all'interno di una CER, potranno beneficiare di un contributo a fondo perduto pari al 40% dei costi sostenuti.
L’energia prodotta da impianti rientranti nel superbonus 110%, e da questo interamente finanziati, può essere condivisa e autoconsumata, ma non gode degli incentivi.
Da tener presente che con il superamento del regime sperimentale e l'avvio di quello definitivo, i dati sugli incentivi possono essere rimodulati. I nuovi valori saranno pubblicati con il decreto del MASE, ancora in fase di elaborazione.