La rete di distribuzione ha il compito di prendere l'energia elettrica trasportata su grandi distanze dalle linee di trasmissione ad alta tensione di Terna e distribuirla fino agli utenti finali, che potranno utilizzarla.
Come per le reti di trasporto, anche le reti di distribuzione sono gestite da aziende private in regime di concessione, ma le concessioni avvengono a livello locale, non nazionale.
Quindi aree geografiche diverse possono essere servite da aziende di distribuzione diverse.
In Italia ad oggi (2023) ci sono più di 120 distributori di energia elettrica, I principali sono E-distribuzione (del gruppo Enel), Unareti, Areti e Ireti.
I distributori prelevano l'energia dalle reti di trasmissione in alta tensione, anche utilizzando loro linee di alta tensione, e avviano la distribuzione istallando delle cabine di trasformazione ALTA-MEDIA tensione, chiamate cabine primarie, che appunto trasformano l'alta tensione (220-130 KV), in media tensione (20-15 KV), e la distribuiscono in un determinato ambio territoriale di competenza del distributore.
Prima di arrivare ai consumatori, l'energia deve essere ancora ridotta e questo avviane nelle cabine secondarie, dove passa da media a bassa tensione (400-230 V), che è quella che raggiunge gli utenti finali (imprese, famiglie).
Soltanto E-distribuzione, che è il maggior distributore in Italia, del gruppo Enel, ha installato:
Cabine di trasformazione
2.200 cabine primarie, in media 1 cabina ogni 3-4 comuni, in alcune zone anche 1 ogni 10 comuni, mentre il territorio di molti comuni, anche piccoli, è suddiviso tra diverse cabine primarie.
450.000 cabine secondarie, in un centinaio di queste aree sono state attivate CER col regime provvisorio, che limitava a questo livello l'ambito di operatività di ciascuna Comunità.
Linee di distribuzione
19 Km di linee di alta tensione,
360.000 Km media tensione
803.00 Km bassa tensione
Condividere l'energia a livello di zona di media e soprattutto di bassa tensione, produce un importante valore aggiunto rispetto alla condivisione nell'intera zona di mercato (che ha comunque il vantaggio di ridurre il bisogno di approvvigionarsi da altre zone di mercato, incluse quelle estere), in quanto non vengono impegnate per nulla le reti di alta tensione.
Pertanto GSE calcola, per ogni comunità energetica, ciascun sottoinsieme dell'energia condivisa riferita ad ogni area di distribuzione, indicandola come energia autoconsumata, valorizzando a questo livello i risparmi complessivi ottenuti. Anche l'incentivo viene poi calcolato a questo livello (energia incentivata).
Il numero e l'ambito territoriale delle cabine primarie cambia nel tempo in base alle esigenze del mercato, ma questo non andrà a incidere sui calcoli dei ritorni e degli incentivi dell'autoconsumo esistente entro la CER.
Il compito principale delle CER è quello di organizzare l'autoconsumo all'interno di ciascuna zona sottesa ad una cabina primaria, allineando il più possibile i consumi con la produzione da parte di impianti incentivabili. In questo modo si otterranno i maggiori vantaggi sia ambientali (riduzione utilizzo combustibili fossili) sia economici (restituzione alla comunità dei risparmi ottenuti con l'aggiunta dell' incentivo).
"In presenza di specifiche ragioni di carattere tecnico e tenuto conto del rapporto costi benefici per i clienti finali", la comunità può anche decidere di acquistare o affittare porzioni della rete pubblica o può realizzare nuove reti, assumendo il ruolo di distributore".